venerdì 12 ottobre 2012

Sinistrismi 13: la tasca

Sabato scorso eravamo a Ferrara per il Festival d'Internazionale.
Giornata calda, molto più calda del giorno prima dove alla sera è arrivato del vento fresco.
Fin dalla mattina, sono uno che suda molto in genere, mi sono preso la briga di mettermi delle braghe corte.
Erano braghe al ginocchio, di stoffa, grigio scuro.
E avevano una sola tasca posteriore: la destra.

Voi non potete immaginare il fastidio di mettersi il portafoglio contro la chiappa sbagliata per un viaggio intero. Provateci.

Ma il meglio l'ho dato al momento di pagare il pranzo, alla cassa di un bar dentro il chiostro di San Paolo, mentre eravamo immersi nella fiumana inarrestabile di giovani e non giovani che accorrevano per ascoltare storie vere e commoventi di donne mediorientali che giorno dopo giorno lottano contro i soprusi dei propri concittadini di diverso genere.

Avevo nella mano destra il telefono, o il programma, non ricordo, e la cassiera mi aveva appena presentato lo scontrino in attesa che le allungassi i contanti. Immediatamente, la mano sinistra svelta saetta verso la tasca posteriore sinistra, che ovviamente non c'è. Subito, senza demoralizzarsi né chiedermi niente, ripassa davanti all'ombelico (che tutto vede, tutto sente, tutto sa ma niente dice) e procede verso la tasca posteriore destra, costringendomi a una torsione degna del Laocoonte di Michelangelo. La mano sinistra però non ci arriva.
Ma insiste. Insiste e tira.
Insiste al punto da farmi fare un giro di 360°.
Una veronica.
Una vera veronica su me stesso, tra lo stupore della cassiera, dei giovani e non giovani affamati e accaldati intorno.
L'Amore mio era a prendere i posti a sedere, la calca l'ha protetta dalla mia prodezza da torero.

Quando la faccia, che prima stava seguendo la mano sinistra chiedendosi dove potesse andare a finire se non fosse che è attaccata al polso e al braccio e da lì al resto del corpo, mi torna sullo sguardo incuriosito della cassiera, accenno un sorriso.
Alle mie spalle esplode un applauso, composto ma sentito.
Ovviamente sono tutti applausi per le beniamine che sfidano il mondo sciovinista e sessista del Nordafrica.
Ma io, comunque, per sicurezza, non mi volto.

Nessun commento:

Posta un commento

Le opinioni si riproducono per divisione, i pensieri per germinazione.
Karl Kraus